Uganda: aiutiamo i bambini a vivere da bambini

Il Karamoja è una regione situata nel nord-est dell’Uganda, classificata come una delle zone più povere del mondo. Conta circa 1 milione di abitanti, con alti tassi di povertà e malnutrizione. La variabilità del clima, che alterna piogge torrenziali a periodi di siccità, mette spesso a rischio le attività agricole e quindi l’autonomia della popolazione dal punto di vista alimentare. Le infrastrutture sono molto carenti e l’accesso all’istruzione e alla sanità è decisamente limitato.
Proprio in questa regione, e in particolare nella diocesi di Moroto, opera da parecchi anni una comunità di suore comboniane, tra cui è presente anche Sr. Silvana Crestani, originaria di Novoledo, ma conosciuta da molti anche a Dueville. Suor Silvana si è fatta portavoce presso la nostra comunità di una problematica che si trovano ad affrontare in questi ultimi tempi e che sta loro molto a cuore. Così ci scrive la sua consorella…

“Sono Sr. Fernanda Cristinelli, suora missionaria comboniana in Uganda, viviamo con Sr. Silvana Crestani nella stessa comunità nella regione del Karamoja.

Sr. Silvana, originaria della vostra diocesi, vi ha scritto e parlato del traffico di bambini e ragazze che partono dalla nostra regione al nord dell’Uganda e vengono usati perl’accattonaggio 500Km più a sud, nella capitale Kampala. Molti di loro restano per ore nel traffico intenso della città porgendo continuamente le loro manine ai finestrini delle macchine per chiedere la carità, altri sono messi seduti sui marciapiedi sotto il sole o la pioggia con la stessa finalità. Chi li controlla, solitamente donne parenti o conoscenti, resta in disparte e interviene a picchiarli se non fanno come istruiti o se si stancano. I bambini/e vivono in baracche in due slum della capitale, Kampala, insieme agli adulti che li controllano, in condizioni igieniche e morali inimmaginabili.

Sono la coordinatrice dell’ufficio per le donne della diocesi di Moroto, una della Diocesi del Karamoja da cui i bambini provengono.  Come Chiesa non potevamo restare indifferenti alla situazione disumana in cui questi bambini e ragazze vivono: è una realtà complessa, le ragioni non sono chiare, ma senz’altro nasconde un interesse economico di cui molti approfittano. La regione del Karamoja è una delle meno sviluppate del paese e anche la più povera: essendo una savana, le piogge non sono regolari e i raccolti spesso non bastano per sfamare le famiglie. Siamo però convinti che nessuna povertà giustifichi l’uso dei bambini per l’accattonaggio, che li rende assuefatti ad una vita di strada, con tutti i pericoli che questo comporta: dallo smarrimento dell’infanzia all’acquisizione di abitudini completamente inadatte a dei bambini! Anche quando non sono forzati, una volta abituati ai percorsi per arrivare nelle strade più trafficate di Kampala, i bambini/e ci vanno regolarmente anche nelle ore notturne, senza capire i pericoli a cui vanno incontro finendo tra le mani di adulti approfittatori.

Nel mese di maggio, dopo un anno di preparazione, abbiamo aperto un piccolo centro diurno vicino ad uno degli slum dove i bambini risiedono. E’ una gioia grande poter offrire a questi bambini/e l’opportunità di trascorrere alcune ore via dalla strada. La nostra intenzione è di poter creare uno spazio sano, ludico ed educativo, dove possano trascorrere ore in serenità, riacquistare la loro infanzia e programmare percorsi alternativi che possano allontanarli dalla vita sulla strada.

Naturalmente abbiamo molte spese: il centro è una casa in affitto, paghiamo l’elettricitàe l’acqua, il cibo che diamo giornalmente ai bambini/e, gli stipendi per i tre assistenti sociali che vi lavorano con dedizione e competenza, i viaggi che facciamo regolarmente dal Karamoja a Kampala, i giochi e il materiale didattico,….

Visitiamo regolarmente i bambini/e sulle strade per invitarli al centro e anche per essere segno e presenza e far sentire loro che li abbiamo a cuore come nostri figli e che non sono abbandonati dalla chiesa, di cui hanno rispetto e fiducia.

Gli adulti che controllano questo traffico iniziano a porre delle resistenze, perché è ovvio che, se i bambini non spendono molte ore sulla strada, raccolgono meno soldi. Ma continuiamo il dialogo con la piccola comunità cristiana Karimojong degli slum e crediamo che, malgrado le resistenze, potremo avere un’influenza positiva.

Come potete immaginare abbiamo molti bisogni da coprire e ogni contributo che ci arriva è un sostegno grande. Sr. Silvana mi ha parlato della vostra disponibilità a darci un aiuto per questo centro, che abbiamo intitolato a S. Daniele Comboni, e ve ne sono immensamente grata. 

Vi ringrazio di cuore per il vostro impegno missionario e vi assicuro la mia preghiera per le attività che svolgete e le vostre famiglie.

Cordialmente, Sr. Fernanda Cristinelli”

Suor Fernanda

Il Fondo di Solidarietà risponde a questa richiesta di aiuto offrendo un contributo di 2.000 euro.

Responsabile del progetto: Sr. Fernanda Cristinelli (comboniana)

E-mail: fernandacristinelli@gmail.com