Lo spettacolo di Scarp de’ tenis

Venerdì 29 marzo a Dueville è stato posto all’attenzione, dei tanti presenti, uno spettacolo dal titolo “Diario della strada”, strano titolo e strana la compagnia teatrale.

Hanno raccontato alcune storie di strada vere, degli sbandati a causa della droga, alcool, carcere e situazioni famigliari coinvolgendo il pubblico e trasmettendo le difficoltà che effettivamente incontrano “gli ultimi” quelli che vivono ai margini della strada, sostenuti solo dall’aiuto di volontari che di notte soprattutto si occupano di portargli una bevanda calda, una coperta e soprattutto un saluto di amicizia. Questi volontari si contraddistinguono indossando un gilet rosso e si prendono cura di queste persone che sono veramente nel bisogno. La loro fonte di sostentamento principale è la vendita del loro giornale mensile che si chiama proprio Scarp de’ tenis.

Scarp de’ Tenis è una rivista pensata per parlare e far conoscere le realtà vissute da tante persone di strada, gli invisibili, quelli a cui la vita ha presentato un conto che non hanno potuto pagare.. Scarp de’ Tenis è diventata una impresa sociale che vuole dare voce e opportunità di reinserimento a persone immigrate, senza dimora o emarginate. E’ un’occasione di lavoro e un progetto di comunicazione. E’ un primo passo per recuperare la dignità perduta e recuperare la visibilità di appartenenza nella società.

Scarp de’ tenis è nato a Milano nel 1996, da un’idea di Pietro Greppi e da un paio di scarpe. Greppi, un pubblicitario, voleva impiantare a Milano l’esperienza degli street magazine di origine anglosassone: ci riuscì, adottando come testata il titolo di una celebre canzone di Enzo Jannacci, che descrive peripezie e umanità di un barbone. Dopo un paio di numeri, il progetto giornalistico si interruppe. Ma non si arrestò: d’accordo con Greppi fu Caritas Ambrosiana, in collaborazione con Cgil Cisl Uil di Milano e con l’associazione Cena dell’Amicizia, a “rilevare” l’idea. Scarp arrivò così sulle strade e sulle piazze di Milano, strutturato come un progetto sociale capace di coinvolgere sin dall’inizio decine di persone senza dimora, gravemente emarginate, in situazione di povertà, disagio, dipendenza.