Alcune note di base per le celebrazioni dei matrimoni in chiesa

Primo incontro, per iniziare

Nel primo incontro tra futuri sposi e parroco è necessario trovare insieme una data disponibile alla celebrazione, scegliendo una delle quattro chiese dell’Unità Pastorale di Dueville, sapendo che non c’è nessun problema burocratico se uno o entrambi i nubendi sono residenti nel territorio comunale. Nel caso in cui nessuno dei due sia residente nel comune di Dueville è necessario aprire il fascicolo matrimoniale in uno dei due comuni (o nell’unico comune) dove gli stessi nubendi hanno residenza. Sarà buona cosa chiedere al parroco della parrocchia di residenza la disponibilità a preparare le suddette carte, adducendo i motivi personali per i quali si sceglie di sposarsi in un’altra comunità. Sarà cura del parroco in questione comunicare il percorso necessario per poter giungere a completare l’iter burocratico. Per quanto riguarda l’U.P. Dueville, il fascicolo sarà custodito nell’archivio documentale della parrocchia nella cui chiesa sarà celebrato il matrimonio.

Quando ci si può sposare

Ci si può sposare ogni giorno della settimana, compatibilmente con gli impegni della comunità e dell’occupazione della chiesa. Se la scelta cade nel giorno di Domenica o in una festività è necessario sposarsi durante una celebrazione già prevista nell’orario consueto. In altre parole, nelle domeniche e nelle festività ove sia possibile celebrare il matrimonio, non vengono aggiunte altre messe particolari, nemmeno matrimoniali!

Carte necessarie

Al momento dell’apertura del fascicolo matrimoniale sarà necessario presentare i seguenti documenti:

  • certificato di battesimo e cresima di entrambi i nubendi, con data non anteriore a sei mesi dal giorno del matrimonio; tali certificati si ritirano nella parrocchia dove si è stati battezzati. Se parrocchia di battesimo e cresima non coincidono e nel registro della parrocchia dove si è svolto il battesimo non è stata registrata la cresima, è necessario andare a ritirare il certificato della stessa nella parrocchia dove si è stati cresimati. Se uno o entrambi i nubendi sono stati battezzati in una delle quattro parrocchie dell’U.P. si provvederà per tempo a preparare i certificati.
  • attestato di partecipazione ad un percorso di formazione per coppie, in vista del matrimonio;
  • chi ha ricevuto l’annullamento di un precedente matrimonio deve presentare la documentazione con la motivazione per la quale l’annullamento è stato concesso;
  • per chi è vedovo è necessario presentare il certificato di morte del coniuge precedente.

Se ci sono casistiche più complesse, come matrimoni misti o matrimoni solo canonici, celebrati in precedenza con rito civile, ci si regola con il parroco, che saprà dare le relative spiegazioni.

Sarà cura del pastore verificare se sarà necessaria la Prova testimoniale di stato libero di uno o di entrambi i nubendi, da predisporre nelle immediate vicinanze dell’istituzione della pratica matrimoniale.

Forma del matrimonio

Con la riforma del Sacramento avvenuta una quindicina di anni fa è possibile celebrare il Rito del matrimonio senza l’Eucaristia, all’interno cioè di una Liturgia della Parola. Questa forma è da preferire nei matrimoni misti o quando i nubendi non manifestano una partecipazione frequente ed intensa alla vita ecclesiale e comunitaria.

Chi può presiedere la Liturgia di matrimonio

I ministri del Rito del matrimonio sono gli stessi sposi; il prete presiede l’Eucaristia o la Liturgia della Parola, non celebra il matrimonio. Gli sposi possono scegliere uno dei preti dell’Unità Pastorale o un altro prete amico o parente, ai quali volentieri il parroco concede la delega.

I testimoni

I testimoni hanno il compito di “testimoniare” che i due sposi in questione hanno celebrato il loro matrimonio in quel giorno, in quella chiesa, a quell’ora. Non hanno, a differenza dei padrini, nessun ruolo che implichi una fede vissuta e celebrata; pertanto, valutandone attentamente il ruolo, i testimoni possono appartenere ad un’altra religione o essere non credenti, a patto che il loro modo di essere non manifesti spregio evidente ai valori umani e cristiani. Per quanto riguarda il numero, è necessario che ci sia almeno un testimone a testa, ma non si può superare il numero di due ciascuno. Saranno solo due, infatti, coloro che possono firmare i documenti. Nel caso in cui fossero più di due, sarà necessario avvertire il terzo che non potrà firmare i documenti citati. Non sono possibili altre forme di compromesso, come ad esempio far firmare al terzo testimone il solo registro della chiesa; le copie dell’Atto matrimoniale tra registro parrocchiale e comunale debbono essere conformi, quindi è bene attenersi a queste norme.

Segni e gesti nella celebrazione

In tempo della pandemia ci ha fatto apprezzare la sobrietà della Liturgia; in ogni caso, anche al termine di questo periodo, è bene non infarcire una celebrazione già ricca di segni evocativi con gesti, simboli o interventi prolissi che potrebbero davvero appesantire il tutto.

Libretto

È buona prassi preparare un libretto della celebrazione; poiché è in vigore la nuova traduzione del Messale, se si fa riferimento a libretti di matrimoni passati, le preghiere e le traduzioni relative alla celebrazione non corrispondono ai nuovi testi. Sarà necessario elaborare il libretto insieme con il prete che presiede la Liturgia per preparare il tutto al meglio.

Musiche e canti

Un matrimonio ben curato prevede musiche e canti adeguati alla circostanza. Sono da escludere con una certa fermezza musiche o canzoni profane, che possono avere un forte impatto emozionale ma che nulla hanno a che vedere con la Liturgia che si celebra. L’Unità pastorale Dueville dispone di un numero discreto di cori, con repertori e capacità esecutive diverse, che sono più che adeguati a svolgere questo servizio. Nel caso in cui si scelgano cori o musicisti altri, sarà necessario che questi si accordino con il parroco (anche se il celebrante è un altro prete) per la scelta corretta dei canti, nel rispetto di alcune norme emanate dalla stessa Diocesi di Vicenza.

Fiori

Si tenga conto che i fiori che adornano la chiesa non potranno essere portati via per altre locazioni da addobbare. Gli eventuali fiocchi, mazzetti o piccole composizioni posti sui banchi sono invece a disposizione degli invitati. Appare poco rispettoso, proprio nelle domeniche, sguarnire la chiesa che ha ospitato il matrimonio. In estrema sintesi: tutti i fiori, eccetto quelli dei banchi, al termine della celebrazione rimangono in chiesa! Le composizioni siano sobrie e adeguate alle chiese; indicazioni liturgiche invitano caldamente ad evitare di porre qualsiasi tipo di fiori sulla mensa eucaristica, che può invece essere opportunamente ornata ai piedi della stessa, di lato o al centro.

Le parrocchie con le relative persone incaricate non fanno servizio di fioristi, tuttavia se agli sposi bastano il numero e lo stile delle composizioni ordinarie che adornano gli altari nelle domeniche, saranno messi in contatto con le nostre “fioriste”; agli sposi sarà chiesto il contributo per la spesa dei fiori scelti. Ovviamente, se si vuole qualcosa di straordinario, si scelga un fiorista professionista.

Altre decorazioni

Ogni parrocchia dell’U.P. possiede semplici ma decorosi paramenti per l’addobbo del banco nuziale. Nessuna parrocchia però, oltre a questo, possiede tappeti, corsie o altre decorazioni adatte ad un matrimonio. Se non sembra sufficiente ciò che è in dotazione alla parrocchia, si provveda con il fiorista scelto per l’addobbo floreale o tramite altre possibilità da questo indicate. Per altre questioni particolari si senta il parroco, ma si valuti sempre l’aspetto coreografico con decorosa sobrietà.

Alla fine del matrimonio

È bello festeggiare gli sposi all’uscita della chiesa con gioia ma anche con garbo ed equilibrio; per il lancio del riso o affini si scelgano quantità sobrie e tipologie di coriandoli di facile raccolta. Si tenga conto che le parrocchie dispongono di persone che volontariamente si adoperano per la pulizia della chiesa, anche dopo celebrazioni particolari come un matrimonio. È un gesto di rispetto nei loro confronti saper far festa nella giusta dimensione.

Offerta alla chiesa

Non ci sono obblighi né tariffe applicate dalle parrocchie nelle celebrazioni dei sacramenti; se una coppia desidera, metterà a disposizione della comunità, non del prete che presiede la celebrazione, un’offerta che si ritiene adeguata alla circostanza.

Wedding planner

Si è notato che questa figura (è così necessaria?) sta prendendo sempre più piede, assumendosi oneri e compiti che non le competono, vedi sistemazione, organizzazione dei posti, e altre situazioni che riguardano la celebrazione in chiesa… tra l’altro il più delle volte questi organizzatori manifestano assoluta ignoranza e quindi incompetenza per le “cose liturgiche”. Pertanto, per quanto riguarda l’aspetto celebrativo e tutto ciò che è inerente alla liturgia la responsabilità è del parroco, anche se a celebrare le nozze è un altro prete. Gli sposi quindi si coordino con il parroco per ogni situazione indicata e facciano riferimento esclusivamente a lui.

In conclusione

Tali note non siano viste come un impedimento alle espressioni libere e gioiose di un momento di festa come è il matrimonio; la Liturgia ha un suo senso ed esprime in sé una bellezza e un significato che superano le nostre stesse emozioni e che, se le celebrazioni sono ben curate, emergono dal rito stesso. Purtroppo si è reso necessario stilare questo vademecum perché negli ultimi anni abbiamo assistito a situazioni di ogni tipo, alcune sgradevoli e poco consone a ciò che esprime un sacramento come il matrimonio… matrimonio che gli sposi stessi scelgono di celebrare in chiesa… la quale chiesa a sua volta chiede agli sposi consapevolezza di quanto vengono a celebrare, nello stile e nel significato del sacramento stesso.

don Fabio, don Nicolò, don Giovanni