Il digitale come opportunità di incontro!
Ben connessi a tutti!
Questo tempo starà pur restringendo i nostri spazi, i nostri movimenti, ma non potrà mai restringere la nostra voglia di incontrarci!
Così mercoledì sera 6 maggio i giovani dell’UP hanno vissuto uno di quegli incontri semplici, ma che ti cambiano, ti danno quel tocco di serenità e brio che ci serve!
Sulla piattaforma ZOOM abbiamo intervistato e dialogato con don Matteo Zorzanello, simpatico Presidente dell’Associazione NOI Vicentina e veneta, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, ma soprattutto musicista, chitarrista e prete appassionato di realtà giovanili e di oratori.
Dopo averci raccontato una barzelletta, per iniziare con la giusta positività…
Ci regali tre immagini di questo periodo che ti hanno colpito?
La SOLITUDINE di Papa Francesco al centro della deserta San Pietro, una solitudine che abbiamo sentito vicina, un affidarsi a Dio che abbiamo percepito autentico! Lo abbiamo proprio avvertito al nostro fianco, sulla nostra stessa barca.
Il VUOTO irreale del centro di Vicenza, interrotto solamente dal passaggio di qualche senza tetto (come può restare a casa chi non ha casa?) che ti rincorreva per chiederti un tozzo di pane e un sorriso di consolazione.
Il SILENZIO della chiesa di s Lorenzo, riempito dalla luce di qualche candela e dall’intercessione delle preghiere delle persone di passaggio.
Ti va di parlarci di un passo falso, di qualcosa che hai visto o udito e non i è andato giù?
Ci ha parlato della tristezza di un suo passo falso, di una telefonata che non ha fatto.
E di una scelta della Chiesa che non ha condiviso fino in fondo…
Puoi suggerirci un brano, una poesia, o un racconto in questo periodo ti ha dato slancio, coraggio, ti ha fatto andare in profondità?
Ci ha confidato la preziosità di un libro di José Saramago, Cecità, dove le persone all’improvviso diventavano cieche, Diventare cieco all’improvviso, senza averne mai avuto il presentimento e senza motivo. Il mondo, quello che davano anche un po’ per scontato, diventò tutto d’un colpo diverso. Una dinamica che si avvicina proprio alle nostra epidemia, agli effetti del Covid 19 che ci sta togliendo il respiro.
Puoi donare ai giovani dell’UP tre verbi di speranza, che siano rampe di lancio per il loro cammino?
Ci ha donato 3P…
PENSARE, che si può coniugare con sognare, immaginare. Non devi accontentarti di quello che hai, non devi lasciarti vivere, ma sei sempre chiamato a riflettere su come cambiare te e il mondo che ci è attorno!!!
PROGETTARE una strada, un disegno, un cammino per l’uomo o la donna che vuoi essere! Forse adesso molti progetti stanno cadendo, forse ci sentiamo disorientati, ma se hai chiara la domanda che sta dietro al progetto, la domanda di fondo, “chi voglio essere”, allora non avrai paura di tirar su le maniche e progettare, provare la costruzione di un nuovo futuro!
PREGARE, perché non camminiamo da soli, ma camminiamo insieme al Signore, che ci ha mostrato la via dell’Amore più grande con la sua vita, con il suo mettersi a servizio, con il suo essere giovane.
Ci canti una canzone?
De Gregori, “La leva calcistica del ’68”, dove “Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”.
(È proprio bravo a dare voce e respiro alle note delle canzoni!!! Bravo d Matteo!)
Poi abbiamo intavolato una chiacchierata sugli oratori…
sull’estate e le attività parrocchiali…
dei progetti che ora rischiano di frantumarsi…
dell’essere lievito buono nelle situazioni di vita che ci coinvolgono…
dell’importanza di ESSERCI come giovani PROTAGONISTI.
È facile lasciarsi vivere… ma noi vogliamo pensare in grande, pensare come Dio!
don Andrea Bruttomesso